mercoledì 4 aprile 2018

Ostra Vetere - Il Ritorno del Traiano

Fin dai tempi della scuola, tra tutti gli imperatori che si sono avvicendati alla guida dell'Impero Romano, una figura mi è sempre rimasta impressa, quella di Marco Ulpio Nerva Traiano: primo imperatore di origine provinciale, sotto il suo governo l'impero raggiunse la massima estensione territoriale, grazie alla conquista di Armenia, Assiria, Mesopotamia, Nabatea e Dacia. Proprio per la seconda campagna dacica, l'imperatore scelse di partire dal porto di Ancona, città in cui, ancora oggi, troneggia un imponente arco in suo onore.


L'effige di Traiano era, di conseguenza, riprodotta in molti monumenti celebrativi, giunti fino a noi; nel 1841, un contadino, mentre stava arando il suo terreno in località "Le Muracce" di Ostra Vetere, ritrovò una statua raffigurante l'imperatore "sotto le forme di Marte". Nonostante la Reale Accademia di Belle Arti l'avesse definita "opera pregevolissima", lo Stato ritenne di non dover acquistare la statua, che fu venduta al Comune di Ginevra e collocata al Musée Rath, il cui patrimonio espositivo confluì poi nel Musée d'Art et d'Histoire della città svizzera. 

Dal 25 marzo, però, il polo museale "Terra di Montenovo" ospita una copia monumentale della statua e il Traiano di Ostra Vetere è tornato idealmente nella terra per cui è stata concepito e realizzato.
Ammirare la magnificenza di questa statua, però, non è l'unico motivo che può spingere a visitare Ostra Vetere, l'antica Montenovo: adagiata sulle dolci colline marchigiane, a pochi chilometri da Senigallia, la cittadina saprà conquistarvi con il suo patrimonio storico artistico e l'eccellenza dei suoi prodotti.

Già da qualche chilometro di distanza si staglia l'inconfondibile profilo della chiesa di Santa Maria della Piazza, realizzata in stile neogotico, ma, una volta arrivati nel centro storico, si rimarrà stupiti dall'eleganza dei suoi palazzi e ci si perderà piacevolmente nel reticolo di viuzze che lo compongono.

Un capitolo a parte merita il polo museale "Terra di Montenovo": oltre alla pregevole copia del Traiano, sono ospitati all'interno delle sale importanti opere d'arte locali, dagli affreschi (staccati) di Andrea di Bartolo da Jesi a una coppia di maioliche di fabbricazione marchigiana del XV-XVI secolo, fino ad arrivare a dipinti di pittori locali e a una biblioteca costituita da preziosissimi libri e incunaboli.

Esposte anche nella mostra "Lacrime di smalto", tenutasi a Senigallia nel 2014, le due maioliche di Ostra Vetere rappresentano la "Natività" (a sinistra) e il "Compianto" (a destra) e si caratterizzano per l'alta qualità esecutiva, uno degli esiti più alti della plastica maiolicata tardo quattrocentesca.


Per concludere (o iniziare) in bellezza un'esperienza a Ostra Vetere, vale la pena fermarsi a visitare la cantina Villa Bucci, dove, oltre alla visita degli antichi ambienti e strumenti utilizzati nelle nostre campagne fino a non troppo tempo fa, si potrà degustare un ottimo Verdicchio o assaggiare altri vini della tradizione marchigiana.





Per una pausa più sostanziosa, finanche un pranzo o una cena, la scelta non può che cadere sull'osteria La Buccia , dove sarete coccolati dalle ottime pietanze preparate da Diletta e da sua madre: un tripudio di sapori e bontà, con ingredienti genuini e a km 0, oltre che accostamenti forse inusuali ma geniali.










Non vi resta che sfogliare il calendario e organizzare una prossima visita a Ostra Vetere: i vostri sensi vi ringrazieranno e scoprirete una piccola perla del territorio marchigiano!



venerdì 7 luglio 2017

Risorgimarche

Mentre sto scrivendo, decine di persone sono in marcia sotto il sole, alla volta di Cingoli, per assistere al concerto odierno di Risorgimarche , il festival della solidarietà per la rinascita delle comunità colpite dal sisma, ideato da Neri Marcorè.
13 tappe in 13 luoghi simbolo delle nostre Marche colpite dal sisma, con 14 nomi (e non 13!) tra i più importanti della musica italiana: Niccolò Fabi, Malika Ayane, Daiana Lou, Ron, Enrico Ruggeri, Paola Turci, Bungaro, Samuele Bersani, Daniele Silvestri, Fiorella Mannoia e Luca Barbarossa (ecco perchè 14 nomi per 13 concerti... il loro sarà doppio), Brunori Sas, Max Gazzè e Francesco de Gregori con gli Gnu Quartet Form.



Ho partecipato al primo dei concerti, quello tenuto da Niccolò Fabi a Spelonga di Arquata del Tronto (AP), lo scorso 25 giugno. 6 km di strada, dal punto di scarico del bus navetta, per raggiungere il prato in cui, alle 16.30 puntuali, sarebbe iniziata l'esibizione. 6 km di salita, di cui i primi 5 su strada asfaltata, in un territorio che, faccio mea culpa, non conoscevo, se non marginalmente. Sono rimasta allo stesso tempo affascinata e sconvolta dal paesaggio che ci circondava: affascinata dalla maestosità delle montagne e dalla natura che mostrava il meglio di sé, sconvolta dai segni lasciati dal sisma dello scorso anno. Passare sotto Pescara del Tronto (di cui non è praticamente rimasto più nulla in piedi) mi ha fatto venire le lacrime agli occhi, così come camminare e vedere le puntellature nelle varie abitazioni o i segni completi dell'abbandono, di chi è dovuto scappare lasciando tutto com'era.

Il nostro cammino è iniziato con una visita agli stand allestiti a cura di produttori locali... è bastato un assaggio di ciauscolo per decidere che quello sarebbe stato il mio pranzo, nell'apposita isola allestita più avanti, in prossimità del luogo del concerto!


Il cammino è stato tranquillo, lento, senza fretta, quasi una sorta di meditazione ad ogni passo, contemplando la bellezza intorno a noi e la volontà, di tutti i nostri compagni di cammino, di esserci, di far parte di questa iniziativa. Non ci sono state corse per accaparrarsi il posto in prima fila o urla indemoniate all'arrivo degli artisti... anzi, anche loro, come tutti noi, con lo zaino in spalla, hanno percorso l'ultimo tratto sterrato che portava al prato, palco naturale del concerto.
Ci siamo quindi goduti il soundcheck e poi, puntualissimo, il concerto, iniziato alle 16.30 e terminato intorno alle 18.10. Un'ora e mezza con i brani più belli, ma anche più significativi del repertorio di Niccolò Fabi... e non è un caso che, tra le canzoni scelte, ci sia stata proprio "Costruire"!

"Verranno giorni limpidi come quelli di quest'anno..."
Un verso che si spera sia un augurio per un ritorno in queste terre!
Intanto io mi segno in agenda i prossimi appuntamenti a cui vorrei partecipare... Paola Turci, Samuele Bersani e Daniele Silvestri... anche Brunori Sas e De Gregori, comunque, non sono da meno!!! 
A presto!

(che poi vi racconto cosa ho combinato in questi giorni...) 

domenica 26 febbraio 2017

Steve McCurry - Icons

Si è aperta ufficialmente oggi, 26 febbraio, ad Ancona, la mostra "Steve McCurry - Icons", raccolta di oltre 100 immagini di uno dei fotografi più amati di tutti i tempi.
Ospitata all'interno della Mole Vanvitelliana, si potranno ammirare, fino al 25 giugno, gli scatti più iconici del grande fotografo americano, primo tra tutti il ritratto di Sharbat Gula, la ragazza afghana dai magnetici occhi verdi fotografata nel campo profughi di Peshawar, in Pakistan, nel 1984.


Ho avuto modo di visitare la mostra in anteprima, sabato 25, grazie al supporto di Ancona Tourism e di IgersMarche, la mia community regionale di riferimento.
Grande era l'attesa per questo evento e ancora più grande il piacere di avere avuto come guida del nostro giro Biba Giacchetti, curatrice della mostra e amica di Steve McCurry!
La mostra è divisa in due sezioni, quella al piano inferiore incentrata sui volti e quella al piano superiore più legata invece al reportage e ai paesaggi (ma sempre - o quasi - con una presenza umana), ma, più in generale, si può dire che "la mostra inizia infatti con una straordinaria serie di ritratti e si sviluppa tra immagini di guerra e di poesia, di sofferenza e di gioia, di stupore e di ironia".


"Sono tutti principi e regine"
Queste le parole usate per descrivere le due foto in primo piano, ma, in generale, tutte le persone ritratte. Profughi, rifugiati, abitanti delle regioni più sperdute dell'Africa o dell'Asia, personaggi famosi come Robert de Niro o Aung San Suu Kyi... sono solo alcuni dei soggetti di questi ritratti, tutti con uguale dignità.

Lasciato il piano inferiore, veniamo trasportati in India, in Afghanistan, nello Yemen, nella New York che aveva appena subito gli attacchi dell'11 settembre. Foto scattate subito dopo la tragedia, ma rimaste inedite per dieci anni; dice infatti Mc Curry:

"Ebbi la chiara percezione che era quello il mio dovere, che dovevo farlo, che ne andava della mia responsabilità di fotografo e di essere umano, tutte queste cose qui. Dovevo fotografare l'accaduto per creare una memoria degli eventi..."


Questo è solo un piccolo assaggio di quello che potrete trovare all'interno della mostra!
Un po' di info tecniche:
la mostra è aperta dal 26 febbraio al 25 giugno, dal martedì alla domenica, con orario 10-19 (chiusura biglietteria 17.30).
Il biglietto di ingresso è di 10.00 euro, comprensivo di audioguida; sono possibili riduzioni per chi visita la mostra Ecce Homo e per altre categorie (tutte le info qui ).

E già che siete alla Mole... non lo volete fare un salto al Museo Omero? Non volete andare a toccare l'arte con mano?? Io ci sono stata svariate volte, lasciando che fossero le mie mani a riconoscere i dettagli delle opere, anziché la vista... consigliatissimo!



lunedì 6 febbraio 2017

#InstawalkAnconetano !

Si ritorna a scrivere in questo spazio... e a parlare delle iniziative realizzate in collaborazione con IgersAncona, la community Instagram ufficiale della mia provincia!
In questo primo appuntamento del 2017 la protagonista sarà Ancona, con i suoi scorci e i suoi paesaggi, le sue strette vie e gli affacci sul mare...
Forse l'ho già scritto, ma repetita iuvant... ;)
Una bellissima espressione coniata da un mio amico dice che "Ancona è una bella città che non sa di esserlo"... e allora cercherò di tirare fuori tutto il bello possibile dalla giornata di domenica, sperando che il tempo ci assista!!!
Cosa aspettate a iscrivervi?? Cliccate qui !


lunedì 2 gennaio 2017

Anno nuovo, propositi vecchi

Come ogni inizio anno che si rispetti, fioccano i buoni propositi per il nuovo anno!
Scrivere di più, postare più spesso ma non essere troppo prolissa, interagire maggiormente con gli altri blogger, far crescere questo mio piccolo spazio e così via.
Il mio ultimo post risale al 23 ottobre... mai avrei immaginato che, da lì a una settimana, altre due forti scosse di terremoto avrebbero messo ancora più in ginocchio la mia regione.
Miei amici stanno contribuendo all'opera di salvataggio dei quadri, delle statue, di tutto quello che ancora si trova in chiese ed edifici chiusi e pericolanti... e ricevere le loro foto che documentano ciò, è, ogni volta, un colpo al cuore.
Il turismo, però, non deve scomparire da queste zone... colleghi di Urbino, di Perugia e della mia stessa provincia si sono visti cancellare tour perché si è sparsa la psicosi da terremoto, in un territorio (province di Ancona e Pesaro Urbino) che ne è stato toccato poco o nulla; questo fa quasi più male dell'opera di distruzione operata dal terremoto stesso... siamo una regione piccola, quasi sconosciuta, ma abbiamo tanto da offrire, me ne accorgo ogni volta che parlo con un turista... e il turismo sarà la linfa che aiuterà la ripresa di queste zone... deve esserlo!

Nel frattempo, si è tenuta anche l'annuale edizione del trekking urbano, previsto inizialmente per il 30 ottobre e rimandato poi al 18 dicembre. 500 persone circa sono state guidate per le vie e le chiese di Ancona, nel trekking dell'anno del Giubileo!

Chiesa dell'Annunziata, ora di rito ortodosso
Sicuramente, tra le tappe che più hanno destato interesse c'è stata la Chiesa dell'Annunziata, ora officiata con rito ortodosso. Non capita spesso di entrare in una chiesa ortodossa (moltissimi nemmeno sapevano della sua esistenza) e, soprattutto, poterne conoscere usi e costumi.

Sto scrivendo troppo... già sforo i miei obiettivi!
Non sia mai! Buona serata e a presto!
Chiara

domenica 23 ottobre 2016

Urbino è sempre un'ottima idea...

L'occasione era ghiotta, di quelle da non lasciarsele scappare... I Torricini del Palazzo Ducale di Urbino, finalmente liberi dalle loro impalcature, per la prima volta aperti al pubblico... come non approfittare allora del sabato libero e godere di questa meraviglia?
Di tante volte che sono stata a Palazzo Ducale, mai ero arrivata fin lassù! Mai avevo percorso gli 80 gradini che portano alla sommità... e mai avevo ammirato la cupola del Duomo senza dover alzare la testa, ma semplicemente guardando dritto davanti a me! 



Ho girato sulla sommità del Torricino a lungo, per cercare di scattare la foto migliore che rendesse l'idea di dove ero... e di come fossi... sopra le nuvole! 

  
Esatto... c'era una coltre di nubi sotto di me, a rendere il tutto quasi fiabesco... 
Il Torricino nord-ovest, quello da cui sono salita io, fa parte di un percorso privato che il Duca utilizzava per raggiungere i suoi appartamenti dalle scuderie e dal bagno; infatti vicinissimo c'è quello scrigno di bellezze che è lo Studiolo, con le sue tarsie riccamente decorate e i ritratti degli Uomini Illustri, ventotto personalità, sia civili che ecclesiastici, cristiani e pagani, che il Duca aveva in grande considerazione. Di questi 28 quadri, sono conservati 14 originali, mentre le 14 copie sono  riconoscibili perchè contraddistinte da una colorazione color seppia (gli originali sono al Louvre).

Oltre alla visita ai Torricini, però, una gita a Urbino, in questo periodo, è auspicabile per vedere uno dei capolavori del Tiziano, la "Venere di Urbino"! In prestito dal Museo degli Uffizi, infatti, sarà presente a Palazzo Ducale fino al 18 dicembre 2016, in un ritorno a corte che mancava dal XVI secolo!


Tutto questo è racchiuso in un palazzo... ma la città, culla del Rinascimento in terra marchigiana, è in grado di stupirvi ad ogni angolo! Poco distante da Palazzo Ducale c'è il Duomo, che custodisce un capolavoro del Barocci, mentre, proseguendo lungo Via Vittorio Veneto prima e Via Raffaello poi, vi troverete proprio di fronte alla casa che ha dato i natali al Divin Pittore! Urbino è però in grado di meravigliarvi anche grazie all'Oratorio di San Giovanni, all'Orto Botanico o alla Fortezza Albornoz (è una faticaccia arrivare su... ma sarete poi ripagati dalla vista!), ma di motivi per visitare la città ce ne sono parecchi! 
Da ultimo, ma non per questo meno importante, non potete lasciare Urbino senza aver provato la sua crescia sfogliata, una sorta di piadina da degustare farcita con verdure, formaggi o affettati (o quello che la fantasia più vi suggerisce...)!

Angoli d'Italia da scoprire e riscoprire! 






mercoledì 19 ottobre 2016

Trekking Urbano 2016

Domenica 30 ottobre, dalle 15 alle 18, che impegni avete? Vi va di fare una camminata per le vie di Ancona, scoprendo luoghi di solito inaccessibili o comunque ammirando opere e reliquie che generalmente non sono esposte al pubblico?

Ormai da 13 anni, il 31 ottobre, diverse città italiane sono coinvolte in questa iniziativa, per scoprire, a passo di trekking (ma tranquilli... senza alcuna difficoltà o quasi!), gli angoli più nascosti e inusuali, quelli in cui magari si passa sempre davanti con sguardo distratto... Ogni edizione è legata a un tema e, nell'anno del Giubileo, si andrà in un percorso che unisce arte, cultura e spiritualità!

Il giro delle sette chiese di Ancona prevede un percorso che, partendo da Piazza del Duomo, si snoderà per le vie cittadine toccando vari luoghi della fede, non solo cattolica, ma anche ortodossa ed ebraica!
Il Duomo di San Ciriaco
La Chiesa degli Scalzi con la sua cupola, San Francesco alle Scale e il suo magnifico portale in gotico veneziano, la Chiesa del Gesù e la sua facciata disegnata dal Vanvitelli, sono tutti edifici ben conosciuti di Ancona e tappe irrinunciabili del percorso, a cui, però, si vanno ad aggiungere la Biblioteca Diocesana con una preziosa pergamena, la Chiesa dell'Annunziata, di rito cristiano-ortodosso, e la Sinagoga, tappa finale del tour!

Che dire? Vi aspettiamo!
Per le prenotazioni, cliccare qui