giovedì 30 ottobre 2014

XI Trekking Urbano

In questi giorni di lontananza dal blog ho avuto modo di riempire le mie giornate con una vacanza a Berlino (e ho davvero avuto modo di apprezzare il lavoro delle guide turistiche, che ti sanno trasmettere quella conoscenza del luogo che, in maniera autonoma, difficilmente riusciresti ad avere) ma soprattutto con la preparazione dell'XI edizione del Trekking Urbano!
Anche quest'anno sono stata chiamata a fare da guida per l'iniziativa che si snoderà ad Ancona l'1 e 2 novembre... Il tema scelto per quest'anno è "Ancona e la Grande Guerra. Dal Monumento ai Caduti alla Mole".
In una passeggiata che si snoderà lungo questo tracciato io e le altre guide avremo modo di raccontare come la città fu subito colpita dai bombardamenti austriaci il 24 maggio 1915, data di ingresso dell'Italia nel primo conflitto mondiale, e di tutta una serie di avvenimenti legati al porto, che sempre è stato e sempre sarà punto cruciale della vita della città dorica!
Di più non mi è dato di svelare, per non togliere la sorpresa... Qui comunque una breve presentazione dell'iniziativa: Trekking Ancona

A presto... per chi c'è... a sabato o domenica al Passetto!!!


martedì 14 ottobre 2014

Corinaldo

Uno dei paesi della provincia di Ancona che riscuote i consensi dei turisti che lo visitano è senz'altro Corinaldo; arroccato nell'entroterra senigalliese (dista dalla Spiaggia di Velluto una ventina di chilometri), questo borgo, che entra giustamente nella lista dei "100 borghi più belli d'Italia" è capace di affascinare i visitatori con la sua cinta muraria di 912 metri, con le sue Cento Scale, le porte di ingresso, le varie torri e, soprattutto, le storie che si tramandano tra gli abitanti, memori di un passato nemmeno troppo lontano!
Diversi aneddoti si rincorrono e si prestano a modifiche a seconda di chi la racconta... leggenda e realtà si intrecciano, la fantasia va a braccetto con la verità, come nel caso del Pozzo della Polenta:
si narra, infatti, che, in tempi lontani, un contadino stesse trasportando un sacco di farina di granoturco sulle spalle in una assolata giornata estiva; vista la gran calura, per riprendere fiato, decise di fermarsi al pozzo che c'era lungo la scalinata e bere; sfortuna volle che il sacco, malamente appoggiato sul bordo del pozzo, cadesse al suo interno e, di conseguenza, il contadino si gettasse per cercare di recuperarlo! Le donne del paese, avendo seguito l'intera scena, cominciarono a dire che il contadino stava mangiando la polenta nel pozzo e, in breve, la storia travalicò i confini del paese!
L'intera vicenda è quindi stata di ispirazione per la rievocazione storica della Contesa del Pozzo della Polenta, che si tiene ogni anno a luglio e che è diventata la più antica rievocazione storica delle Marche!
Il Pozzo della Polenta
Scendendo (o salendo, dipende da che parte si comincia il giro) le strette viuzze di Corinaldo, si avrà modo di incontrare una curiosa facciata, in cui un'insegna ben la definisce come "La casa di Scuretto". Agli inizi del Ventesimo secolo, infatti, il figlio di Scuretto, come tanti connazionali, era emigrato in America per cercar fortuna. Trovato un lavoro, aveva iniziato a mandare dei soldi a casa per permettere la costruzione di una casa; Scuretto, che di mestiere era un calzolaio, però, quei soldi preferiva berli all'osteria, piuttosto che investirli nel mattone! Il figlio di Gaetano (il vero nome di Scuretto), insospettito per il protrarsi dei lavori, chiese allora al padre una prova che questa casa fosse stata costruita... Scuretto non si perde d'animo e in quattro e quattr'otto costruisce la facciata di una casa, con tanto di numero civico, e si fa ritrarre affacciato a una delle finestre; i soldi dall'America però non arrivano più e della casa rimane solo la facciata... niente tetto e niente solai!


La casa di Scuretto
Un'altra leggenda che racconta le gesta dei corinaldesi si lega all'accesa rivalità che c'era con Montenovo, l'attuale Ostra Vetere; le due cittadine erano continuamente in lotta tra loro, finchè un giorno, a un gruppo di "geniali" corinaldesi, viene in mente di prendere un tronco di fico, scavarlo e riadattarlo a mo' di cannone, per colpire la rivale; il giorno scelto per mettere in funzione l'"arma" sette coraggiosi si posizionano per reggere il cannone, mentre il comandante dà fuoco alla miccia. Si verifica immediatamente una tremenda esplosione che uccide i sette astanti, al chè il comandante esclama: "Il cannone ha sparato tanto forte che qui ne sono morti sette, pensate a Montenovo!"

Il cannone di fico
Per ritornare alla realtà, questa è una delle torri che orlano tutto il perimetro della cittadina... finiti i vari periodi di assedio, le torri venivano date dalla municipalità di Corinaldo alle persone meno abbienti... Questa prende il nome "Dello Scorticatore" appunto dalla professione esercitata da chi vi abitava, così come è anche presente quella del "Mangano", a significare la presenza dell'apposito macchinario per pressare le stoffe.

La torre dello Scorticatore
Corinaldo è quindi questo e tutto di più... Perchè non si può dimenticare la sua figlia più illustre, Santa Maria Goretti, che qui era nata il 16 ottobre 1890, martirizzata poi a Nettuno nel luglio 1902 per aver voluto difendere la sua purezza; nel santuario di Corinaldo a lei dedicato è presente una sua reliquia (un osso del braccio) e tuttora risulta essere una delle mete di pellegrinaggio più frequentate della provincia di Ancona. 

A presto
Chiara

lunedì 6 ottobre 2014

5 motivi per visitare "La Grazia e la Luce"

Ho deciso di strutturare questo post di oggi in una maniera un po' diversa... invece del solito, un po' didascalico, che ho nella bozza, ho deciso di elencare cinque motivi per cui vale la pena visitare la mostra "La Grazia e la Luce", in corso di svolgimento a Senigallia, fino al prossimo 2 novembre.

Iniziamo!

1 - Primo motivo, scontatissimo... ammirare il quadro! La pala del Perugino, o meglio, "La Madonna col Bambino e i Santi Giovanni Battista, Ludovico, Francesco, Pietro, Paolo e Giacomo maggiore" ritorna al suo antico splendore dopo un accurato lavoro di restauro; come si giunge nella Sala del Trono, non si può far altro che sedersi e ammirare muti la bellezza sconvolgente che traspare da quest'opera! 

2 - Secondo motivo: avere l'occasione di osservare tante altre opere che altrimenti non sarebbe possibile vedere... mi riferisco a quelle che provengono dalla Pinacoteca di Ancona, ora chiusa per restauri... e agli splendidi Crivelli in mostra!

3 - Terzo motivo: lasciarsi affascinare dalle vicende legate al quadro: di come venne dipinto dal Perugino, di quanti lavori di restauro è stato oggetto, di come non ci si deve fermare solo al fronte, ma guardare anche il retro (e scoprire cosa nasconde) di come la sua storia si sia intrecciata, per un po', con quella di Pasquale Rotondi, negli anni '40 nominato Soprintendente alle Gallerie e alle Opere d'Arte nelle Marche, l'uomo a cui si deve la salvezza di tutto il ricco patrimonio di opere d'arte italiano durante la Seconda Guerra Mondiale (per saperne di più clic qui )...

4 - Quarto motivo: "find the differences" la Pala del Perugino qui presente ha una gemella, posta nella Chiesa di Santa Maria Nuova a Fano... l'impianto dei personaggi è lo stesso, la Madonna seduta su un trono con il Bambino in braccio e tre santi che la fiancheggiano da ogni lato... si ritrovano anche cinque personaggi su sei, sebbene il San Giacomo qui presente e la Maria Maddalena della pala di Fano siano molto molto simili nei tratti somatici! Ed è stata anche la fortuna di quest'opera presente, quella di aver avuto un corrispettivo tanto simile... perchè? Perchè quando si è proceduto con il restauro, si è potuto avere un confronto in scala 1:1 per ricostruire le parti mancanti, basandosi su quelle rappresentate nella seconda pala, in un migliore stato conservativo.

5 - Quinto motivo: vogliamo toccare un tasto un po' venale? Tocchiamolo! L'ingresso a questa mostra costa 4 euro... davvero una somma irrisoria per poter ammirare tutto questo concentrato di arte e bellezza! E con un solo euro in più... si può acquistare un biglietto combinato che consente pure l'accesso alla Rocca Roveresca e alla mostra "Lacrime di Smalto"! Cosa volere di più? 

Quindi... affrettatevi, che c'è rimasto meno di un mese di tempo!