Con l'occasione, a Senigallia è stato possibile visitare la Sinagoga e assistere a un'interessante conferenza dal titolo "La Shoah dopo la Shoah"; la relatrice, Maria Luisa Moscati, autrice di molti libri e articoli sulla tematica, ha ripercorso quello che è stato il ritorno a casa di chi è sopravvissuto ai campi di concentramento e di sterminio, un argomento del quale, a mio avviso, non si è mai parlato abbastanza; basti vedere come in moltissimi abbiano letto o perlomeno sentito parlare di "Se questo è un uomo", ma se gli chiedi se conoscono "La tregua", dello stesso autore, pochi ti sanno rispondere positivamente (io in primis... non sono tantissimi anni che l'ho letto!). Treni e treni di deportati arrivavano a Milano, dove si incrociavano le vite di chi cercava quel fratello o quella madre finiti chissà dove, se a Ravensbruck o a Dachau o Mathausen, e chi tornava, spesso l'ombra della persona che era stata, e non sapeva se avrebbe ritrovato un congiunto o un famigliare; la dottoressa Moscati ha poi proseguito con la narrazione dell'epopea che hanno dovuto subire coloro i quali volevano raggiungere lo Stato d'Israele, negli anni immediatamente successivi.
A far da cornice a tutto ciò la sinagoga di Senigallia, inglobata nell'area in cui fino al 1848 era presente il ghetto (i cui cancelli furono fatti abbattere il giorno dopo l'elezione di Papa Pio IX, illustre cittadino senigalliese); durante il corso dei secoli ha purtroppo subito devastazioni e rimaneggiamenti, i residenti del ghetto sono stati, nel corso dei secoli, oggetto di persecuzioni e i preziosi mobili che la arredavano danneggiati o distrutti; oltre alla mano dell'uomo ci si è messa la natura, che, con il terribile terremoto del 1930 ha lesionato la struttura e della scalinata con balconcino presenti ora non rimane che una foto a ricordarcelo!
E per saperne di più... l'appuntamento è per domenica prossima, 1 febbraio, in Piazza del Duca alle 16!
L'interno della Sinagoga di Senigallia |
Vi aspetto!
Chiara
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