domenica 28 dicembre 2014

Tempo di Natale... tempo di presepi!

Salve a tutti... e Buon Natale!
Siamo nel pieno delle festività natalizie, periodo solitamente deputato alle varie rappresentazioni della nascita di Gesù! Sono tantissimi i presepi che si possono vedere, sia viventi che... statici! Ovviamente con il secondo termine mi riferisco alle varie ricostruzioni, talvolta vere e proprie opere di maestria, che ornano le chiese (ma non solo) nel periodo a cavallo tra il 24 dicembre e il mese di gennaio... In genere molti sono visitabili fino alla metà o fine del mese!
Ho cominciato il 26 dicembre con il Presepe di San Marco a Fano; questo presepe presenta due particolarità: innanzitutto, nei 350 metri quadri di superficie nelle cantine e nelle grotte di Palazzo Bertozzi (Via Mura Sangallo), non è rappresentata solo la raffigurazione della nascita di Gesù, ma si parte sin dal Vecchio Testamento con le ricostruzioni delle vicende da Adamo ed Eva a Caino ed Abele, da Abramo e Isacco a Giuseppe e Mosè, per arrivare poi al Nuovo Testamento, partendo dall'Annunciazione a Maria, alla Nascita nella grotta di Betlemme, per proseguire poi con la vita di Gesù, i primi miracoli e giungere poi alla sua Risurrezione! La seconda particolarità è che questo presepe è visitabile tutto l'anno (io la prima volta l'avevo visto a febbraio) e in estate addirittura di sera dopo cena! Non è ancora completato, alcune scene sono solo abbozzate, ma è a buon punto! Il presepe è meccanizzato, ci sono moltissimi personaggi in movimento... io e i miei amici siamo rimasti incantati a vedere il fornaio che infornava e sfornava il pane... una maestria in tutto ciò davvero fenomenale!
A tal riguardo... qualche foto...

La Natività

Le Nozze di Cana
L'Ultima Cena
E' stata poi la volta del presepe vivente... e quest'anno giocavo in casa, perchè ieri ho passato il pomeriggio a quello di Montemarciano!
La maggior parte delle associazioni del territorio ha fatto gruppo e sono state realizzati tanti ambienti lungo il corso del paese, in cui hanno posto le ricostruzioni degli antichi mestieri... si andava dal fabbro ai pescatori, dallo scriba alla contadina con tanto di galline e uova appena deposte! Il tutto è stato allietato poi dalle varie specialità preparate per cercare di contrastare il freddo... vin brulè, polenta, panini, focacce, cresce... un'occasione unica per stare insieme e ritrovarsi... non è passato un attimo senza che non si incontrasse qualcuno che si conosceva... Davvero una bella iniziativa da ripetere senz'altro il prossimo anno, coinvolgendo maggiormente i vari membri delle associazioni!



L'invito è quindi a visitare tutti questi piccoli tesori sparsi per le città delle Marche e lasciarsi semplicemente incantare... sia da quelli viventi allestiti in scenari da sogno (Genga, Precicchie, Camerano, ecc), sia da quelli meccanizzati in cui ritornare bambini e assistere stupefatti alle piccole grandi opere di ingegneria che li mettono in movimento!
Buone feste
Chiara



giovedì 18 dicembre 2014

La Bella Principessa di Leonardo e l'eterna bellezza di Urbino

Un evento imperdibile per la città di Urbino e per le Marche in generale è l'esposizione che si sta tenendo al Palazzo Ducale di Urbino de "La Bella Principessa", l'ultima opera a cui si è riusciti ad attribuire la paternità di Leonardo da Vinci.
Nella Sala del Trono, dal 6 dicembre 2014 al 18 gennaio 2015, sarà possibile ammirare il ritratto su pergamena di Bianca Sforza, figlia naturale poi legittimata di Ludovico il Moro.


La storia di questo disegno è abbastanza travagliata, grazie a un'impronta digitale trovata in un angolo si è riusciti a risalire a Leonardo, ma l'attribuzione è giunta solo negli ultimissimi anni; è inoltre un ritratto su pergamena e quindi delicatissimo, tant'è che il suo attuale proprietario consente di esporlo solo in pochissime occasioni. Acquistato per una cifra che si aggira sui 20.000 euro, adesso vale oltre 100 milioni di euro! Davvero un'opera pregevolissima che vale la pena di essere ammirata nella cornice di Palazzo Ducale!

Il palazzo sarà poi sede, nei prossimi mesi, anche di altre importanti esposizioni, tra cui vale la pena ricordare quella che da febbraio 2015 vedrà il ritorno di tutti i 28 ritratti presenti nello Studiolo di Federico da Montefeltro... entrare in quest'ambiente e stupirsi della precisione prospettica con cui ogni singola parte è stata realizzata... lascio un video che lo illustra al meglio:


Ma al di là delle opere presenti eccezionalmente in questa sede, quello che meraviglia sono i quadri che qui si trovano esposti, quadri di cui si è studiato durante le lezioni di storia dell'arte... in particolare Piero della Francesca e la sua affascinante "Madonna di Senigallia", opera che nel 2011 ha fatto ritorno nella sua città natale dopo i lavori di restauro a cui era stata sottoposta, prima di tornare a Urbino, sua collocazione ormai da decenni.

Oppure la "Città ideale", davanti a cui non si può far altro che accomodarsi sul divanetto che è lì presente e ammirarla muti!


Le ore sono passate veloci, quando io e la mia amica siamo uscite si era ormai fatta sera, ma la città feltresca è allora che ha cominciato a offrire degli scorci meravigliosi!

L'interno di Palazzo Ducale

Il Duomo di Urbino
Cos'altro aggiungere? Solo che l'appuntamento con la città è per il prossimo mese di febbraio! 
Per ulteriori approfondimenti:
http://www.comune.urbino.ps.it/CTDefault.aspx 

A presto
Chiara

domenica 7 dicembre 2014

AF - L'Artigiano in Fiera: la promozione viaggia tra le mani degli artigiani

Si è svolta a Milano, nel polo fieristico di Rho, dal 29 novembre all'8 dicembre, la 19esima edizione de L'Artigiano in Fiera.
La manifestazione, a ingresso gratuito, nei dieci giorni di apertura è stata in grado di convogliare centinaia di migliaia di visitatori, attratti dall'idea di assaggiare specialità di tutto il mondo e di acquistare pregevoli oggetti di artigianato che spaziavano dall'arredo alla manifattura (calzature, abbigliamento, borse, ecc) all'oggettistica.
L'ingresso in fiera

Oltre a ciò, da segnalare la presenza di tanti punti ristoro in cui degustare sia le specialità tipiche italiane di ogni regione (o quasi), sia quelle più etniche, che si tratti di un piatto di paella o di qualche involtino primavera!
Punto di ristoro tedesco

Una manifestazione che è capace di richiamare in un unico (immenso) polo fieristico un folto pubblico è anche una vetrina di eccellenza per la promozione turistica, così che, anche per quest'anno, la Regione Marche era presente sia attraverso un nutrito numero di aziende di tutte e cinque le province marchigiane, sia con veri e propri spazi istituzionali (Regione Marche, Comune di Senigallia e Comune di Fano).
Ristorante e spazio del comune di Senigallia

Stand della Regione Marche

Spazio del comune di Fano

Fiore all'occhiello della partecipazione marchigiana in fiera, a cura di Expo Marche, è stato senz'altro il ristorante "Verdicchio&Pesce azzurro e non solo...", in cui il servizio in cucina e in sala era curato dagli studenti degli istituti alberghieri di Senigallia e di Porto Sant'Elpidio. 

Lo staff del ristorante (e io come intrusa) al completo!

Centinaia di persone si sono fermate nei vari spazi istituzionali a curiosare un po' sul materiale presente... e a cominciare a informarsi sulle prossime vacanze! Ho lavorato nello stand del comune di Senigallia, cercando di fare del mio meglio per promuovere la città in cui lavoro... e in cui davvero passo tanto tempo! 
Al lavoro!

Le Marche sono molto apprezzate in Lombardia, ne ho avuto la prova parlando con decine di persone... l'arte, la cultura, le spiagge, il cibo, il vino... non c'era un aspetto che non venisse esaltato! Una cosa che un signore mi ha detto e che mi è particolarmente piaciuta è stata la considerazione che le Marche hanno un elevato livello qualitativo in ogni campo e in ogni territorio... non c'è una città catalizzante e tutto intorno il deserto... ci sono città più o meno grandi o importanti, ma il territorio è poi costellato di tanti piccoli borghi ognuno con una sua caratteristica che lo rende unico... una chiesa, un teatro, una piazza, un parco... Tanti aspetti che vengono apprezzati tantissimo!

Passeggiando per le corsie...

L'appuntamento è quindi per il 2015... quando si festeggerà il ventennale della manifestazione!
A presto
Chiara



martedì 25 novembre 2014

Cantine aperte a San Martino - seconda parte... e come concludere la serata in modo spettacolare!

Dopo le prime due cantine visitate, il nostro tour è proseguito con l'intento di completare il giro delle cantine maceratesi; navigatore sempre sotto controllo, indirizzi ben impostati, qualche deviazione obbligata causa lavori in corso, siamo arrivate poi alla terza tappa del nostro giro! Questa volta la fidata Panda di Lucia ci ha portate alla Tenuta Muròla, a Urbisaglia; purtroppo era ormai notte, non abbiamo potuto godere appieno delle bellissime vallate in cui è situata... era comunque sia molto scenografica come ambientazione e il tutto era reso ancora più suggestivo dalle varie luci posizionate strategicamente!

Anche qui ci siamo deliziate con un bicchiere di buon vino rosso novello... e un graditissimo sacchetto pieno di caldarroste appena cotte, proprio davanti ai nostri occhi! (magari la presentazione poteva essere più accurata, ma dopotutto... badiamo alla sostanza!)


Da Urbisaglia abbiamo iniziato il percorso che ci avrebbe riportato ad Ancona, nostro punto di partenza... non prima però di esserci fermate a Tavignano di Cingoli per l'aperitivo in blues proposto dalla Tenuta di Tavignano; sfortuna ha voluto che iniziasse a piovere proprio quando siamo arrivate, per cui non ci siamo godute per niente l'esterno dell'azienda... infatti ho solo un paio di foto (anche abbastanza anonime, purtroppo!)



L'aperitivo in blues constava di due piatti, uno caldo e uno freddo, e di un bicchiere di vino...nel mio caso un classico Verdicchio! Il buon cibo e la voglia di stare insieme hanno fatto sì che la serata si dovesse concludere in un bellissimo ambiente... terminate quindi tutte le cantine del Maceratese, ci siamo dirette verso Ancona... alla fine siamo rimaste anche in tema, perchè, dopo un peregrinare di locale in locale (in una serata piovosa si riempie tutto in fretta), la nostra scelta è caduta su Enopolis ... situato nelle antiche cantine di Palazzo Jona! Alla fine sempre in ambito enologico insomma! Questo palazzo merita un post a sé, si è a lungo ipotizzato un intervento del Vanvitelli nella progettazione del palazzo, ma ciò non è mai stato verificato; quello che è certo è che si servono delle specialità uniche! Dopo i nostri giri del pomeriggio eravamo ormai sazie... ma com'è quella storia? Un posto per il dessert si trova sempre? E noi un posticino gliel'abbiamo trovato! Abbiamo fatto benissimo, perchè abbiamo deciso di assaggiare un semifreddo alla lavanda del Conero! 


Forse la foto non rende l'idea di ciò che questo dolce è stato... la dolcezza del semifreddo che va in contrasto con la leggera acidità delle mele e della marmellata... il profumo di lavanda che veniva sprigionato... la perfetta consistenza di ciò (spesso molti dei semifreddi che assaggio sono solo freddi, senza semi!)... ci siamo gustate ogni singolo boccone! Le papille gustative hanno proprio esultato insomma! ;) 
Una conclusione spettacolare per un pomeriggio davvero interessante... se non altro per le aziende che abbiamo avuto modo di conoscere!
Per lavoro non potrò farmi il tour delle cantine aperte in occasione del Natale... ma mi sto già preparando per Cantine Aperte del prossimo maggio! L'organizzazione è tutto!
A presto!
Chiara



domenica 16 novembre 2014

Cantine aperte a San Martino - parte prima

"A San Martino ogni mosto si fa vino!"
Come i nostri nonni ben sapevano, è proprio nei giorni a ridosso dell'11 novembre, festa di San Martino, che si può iniziare a degustare il vino novello, primo profumato frutto delle fatiche estive e autunnali.
Grazie quindi al Movimento del Turismo del Vino   è stato possibile, in diverse regioni d'Italia, visitare una selezione di cantine e degustare il vino nuovo, il tutto accompagnato dai prodotti tipici di ogni zona! Le Marche, che annoverano 15 vini DOC, hanno quindi una parte di tutto rispetto in questo panorama... e quindi... quale migliore occasione di unire buon vino, ottimo cibo e bellissimi paesaggi!?!? Io e le mie amiche ci siamo quindi avventurate alla volta delle colline maceratesi, in un susseguirsi di colline, strade a tratti sterrate, ville d'epoca che ci hanno lasciato senza fiato!
La prima cantina visitata è stata la Cantina Capinera a Morrovalle... che dire.... gli addetti dell'azienda ci hanno accolto molto volentieri, risposto a tutte le nostre domande, raccontato un po' della storia della cantina... e ci hanno fatto assaggiare uno spumante rosato brut che è stato veramente qualcosa di fantastico... e detto da me che non amo i Brut... è vero! Il tutto è stato poi accompagnato da alcuni assaggi di salame, formaggio pecorino, pane con olio prodotto da loro... e il ciauscolo! Come si fa a non amare il ciauscolo!?!?

All'arrivo...

La bella struttura della cantina

Degustando lo spumante... 

I filari di viti e la campagna maceratese... peccato il brutto tempo!
La seconda tappa del nostro organizzatissimo tour ci ha viste invece avvicinarsi alla Cantina Sant'Isidoro  a Urbisaglia... qui la struttura si divide tra una bellissima villa, costruita sui resti di un convento francescano tra il XVII e il XVIII secolo, ora adibita ad albergo, e una moderna cantina con botti in acciaio inox; il vino novello che ci hanno offerto è stato qui accompagnato da delle castagne arrostite sul fuoco, piccole dolcezze che abbiamo davvero gradito!

Villa Satn'Isidoro

La moderna cantina

I prodotti
Finisce qui la prima parte di questo tour... a presto la seconda! Altre aziende e altre prelibatezze...
A presto
Chiara

martedì 4 novembre 2014

Trekking Urbano - A 100 anni dalla Grande Guerra

Ed eccomi quindi qui, a parlare di questa mia seconda esperienza come guida del Trekking Urbano!
Il percorso di quest'anno verteva tutto sulla ricorrenza dai 100 anni dall'inizio della Prima Guerra Mondiale... anche se, in realtà, l'Italia in guerra c'è entrata nel 1915!
Punto di partenza è stato quindi il Passetto, il "nostro" monumento ai caduti, dove tutti, almeno una volta, sono saliti per ammirare il bellissimo panorama che si gode da lì!

"Beatissimi voi, ch'offriste il petto alle nemiche lance per amor di costei ch'al Sol vi diede"

Sono le parole di Giacomo Leopardi (sonetto "All'Italia"), riportate nel fastigio del monumento quelle con cui abbiamo iniziato questo tour di un po' più di due ore a spasso per Ancona, tornando indietro con la memoria a persone e fatti di quasi un secolo fa!

Il Passetto

Abbiamo quindi camminato lungo il Viale della Vittoria per giungere poi a Piazza XXIV Maggio, dove ha sede il Comune (sono ancora presenti i simboli fascisti, a rimando dell'epoca in cui è stato costruito), facendo, al contrario, quel percorso che la toponomastica ha individuato per celebrare la vittoria della Prima Guerra Mondiale: partendo da Piazza XXIV Maggio, percorrendo il Viale della Vittoria, si arriva a Piazza IV Novembre, giorno appunto in cui si celebrava la vittoria di questo primo conflitto mondiale. 

Viale della Vittoria

Lungo il percorso sono state narrate le gesta degli irredentisti e di Emilio Bianchi, unica medaglia d'oro al valor militare della città di Ancona. 
Tra una sosta in piazza Cavour a osservare l'unica panchina superstite con inciso il bollettino della Vittoria (altri si trovano sul monumento ai caduti e sulla facciata dell'attuale Rettorato in piazza Roma) e una deviazione alle scuole Fajani, colpite da uno dei bombardamenti del 1916 (fu solo per caso che la strage fu evitata... il bombardamento, che distrusse la palestra, avvenne di domenica), i dodici gruppi sono giunti nell'ex Chiesa di Sant'Agostino, ora adibito a sede museale della Marina Militare. 

Della preesistente chiesa non rimane più nulla, se non il bellissimo portale tardo-gotico... e le due colonne che si intravedono nel negozio ortopedico su via XXIX Settembre! (eh sì... mentre facevamo il sopralluogo... siamo entrati nel negozio a visionare le colonne!!)
Nell'ex chiesa, ora museo, abbiamo avuto modo di parlare dell'attività della Marina Militare ad Ancona durante quei giorni del 1915... e in particolare dei MAS (Motoscafi Anti Sommergibile o Motoscafi Anti Siluranti) e di uno degli eroi che hanno onorato questo corpo, ovvero Luigi Rizzo (se cliccate sul nome avrete la sua storia).

Ancora qualche centinaio di metri e l'itinerario si appresta ad arrivare alla conclusione, con l'ultima tappa individuata, ovvero quella della Mole Vanvitelliana; qui, si è ricostruito l'episodio dello sventato tentativo di rubare i MAS presenti da parte della marineria austriaca, tentativo sventato grazie all'insospettirsi delle due guardie di finanza deputate al controllo della Mole (all'epoca, in quanto magazzino dello zucchero e quindi soggetto ai Monopoli di Stato). 

Una bella esperienza anche quella di quest'anno insomma... e tutto fa esperienza!
Infine... eccoci qua... baciati dal sole nella parte del Rivellino della Mole!
Al prossimo anno! (si spera!) 




giovedì 30 ottobre 2014

XI Trekking Urbano

In questi giorni di lontananza dal blog ho avuto modo di riempire le mie giornate con una vacanza a Berlino (e ho davvero avuto modo di apprezzare il lavoro delle guide turistiche, che ti sanno trasmettere quella conoscenza del luogo che, in maniera autonoma, difficilmente riusciresti ad avere) ma soprattutto con la preparazione dell'XI edizione del Trekking Urbano!
Anche quest'anno sono stata chiamata a fare da guida per l'iniziativa che si snoderà ad Ancona l'1 e 2 novembre... Il tema scelto per quest'anno è "Ancona e la Grande Guerra. Dal Monumento ai Caduti alla Mole".
In una passeggiata che si snoderà lungo questo tracciato io e le altre guide avremo modo di raccontare come la città fu subito colpita dai bombardamenti austriaci il 24 maggio 1915, data di ingresso dell'Italia nel primo conflitto mondiale, e di tutta una serie di avvenimenti legati al porto, che sempre è stato e sempre sarà punto cruciale della vita della città dorica!
Di più non mi è dato di svelare, per non togliere la sorpresa... Qui comunque una breve presentazione dell'iniziativa: Trekking Ancona

A presto... per chi c'è... a sabato o domenica al Passetto!!!


martedì 14 ottobre 2014

Corinaldo

Uno dei paesi della provincia di Ancona che riscuote i consensi dei turisti che lo visitano è senz'altro Corinaldo; arroccato nell'entroterra senigalliese (dista dalla Spiaggia di Velluto una ventina di chilometri), questo borgo, che entra giustamente nella lista dei "100 borghi più belli d'Italia" è capace di affascinare i visitatori con la sua cinta muraria di 912 metri, con le sue Cento Scale, le porte di ingresso, le varie torri e, soprattutto, le storie che si tramandano tra gli abitanti, memori di un passato nemmeno troppo lontano!
Diversi aneddoti si rincorrono e si prestano a modifiche a seconda di chi la racconta... leggenda e realtà si intrecciano, la fantasia va a braccetto con la verità, come nel caso del Pozzo della Polenta:
si narra, infatti, che, in tempi lontani, un contadino stesse trasportando un sacco di farina di granoturco sulle spalle in una assolata giornata estiva; vista la gran calura, per riprendere fiato, decise di fermarsi al pozzo che c'era lungo la scalinata e bere; sfortuna volle che il sacco, malamente appoggiato sul bordo del pozzo, cadesse al suo interno e, di conseguenza, il contadino si gettasse per cercare di recuperarlo! Le donne del paese, avendo seguito l'intera scena, cominciarono a dire che il contadino stava mangiando la polenta nel pozzo e, in breve, la storia travalicò i confini del paese!
L'intera vicenda è quindi stata di ispirazione per la rievocazione storica della Contesa del Pozzo della Polenta, che si tiene ogni anno a luglio e che è diventata la più antica rievocazione storica delle Marche!
Il Pozzo della Polenta
Scendendo (o salendo, dipende da che parte si comincia il giro) le strette viuzze di Corinaldo, si avrà modo di incontrare una curiosa facciata, in cui un'insegna ben la definisce come "La casa di Scuretto". Agli inizi del Ventesimo secolo, infatti, il figlio di Scuretto, come tanti connazionali, era emigrato in America per cercar fortuna. Trovato un lavoro, aveva iniziato a mandare dei soldi a casa per permettere la costruzione di una casa; Scuretto, che di mestiere era un calzolaio, però, quei soldi preferiva berli all'osteria, piuttosto che investirli nel mattone! Il figlio di Gaetano (il vero nome di Scuretto), insospettito per il protrarsi dei lavori, chiese allora al padre una prova che questa casa fosse stata costruita... Scuretto non si perde d'animo e in quattro e quattr'otto costruisce la facciata di una casa, con tanto di numero civico, e si fa ritrarre affacciato a una delle finestre; i soldi dall'America però non arrivano più e della casa rimane solo la facciata... niente tetto e niente solai!


La casa di Scuretto
Un'altra leggenda che racconta le gesta dei corinaldesi si lega all'accesa rivalità che c'era con Montenovo, l'attuale Ostra Vetere; le due cittadine erano continuamente in lotta tra loro, finchè un giorno, a un gruppo di "geniali" corinaldesi, viene in mente di prendere un tronco di fico, scavarlo e riadattarlo a mo' di cannone, per colpire la rivale; il giorno scelto per mettere in funzione l'"arma" sette coraggiosi si posizionano per reggere il cannone, mentre il comandante dà fuoco alla miccia. Si verifica immediatamente una tremenda esplosione che uccide i sette astanti, al chè il comandante esclama: "Il cannone ha sparato tanto forte che qui ne sono morti sette, pensate a Montenovo!"

Il cannone di fico
Per ritornare alla realtà, questa è una delle torri che orlano tutto il perimetro della cittadina... finiti i vari periodi di assedio, le torri venivano date dalla municipalità di Corinaldo alle persone meno abbienti... Questa prende il nome "Dello Scorticatore" appunto dalla professione esercitata da chi vi abitava, così come è anche presente quella del "Mangano", a significare la presenza dell'apposito macchinario per pressare le stoffe.

La torre dello Scorticatore
Corinaldo è quindi questo e tutto di più... Perchè non si può dimenticare la sua figlia più illustre, Santa Maria Goretti, che qui era nata il 16 ottobre 1890, martirizzata poi a Nettuno nel luglio 1902 per aver voluto difendere la sua purezza; nel santuario di Corinaldo a lei dedicato è presente una sua reliquia (un osso del braccio) e tuttora risulta essere una delle mete di pellegrinaggio più frequentate della provincia di Ancona. 

A presto
Chiara

lunedì 6 ottobre 2014

5 motivi per visitare "La Grazia e la Luce"

Ho deciso di strutturare questo post di oggi in una maniera un po' diversa... invece del solito, un po' didascalico, che ho nella bozza, ho deciso di elencare cinque motivi per cui vale la pena visitare la mostra "La Grazia e la Luce", in corso di svolgimento a Senigallia, fino al prossimo 2 novembre.

Iniziamo!

1 - Primo motivo, scontatissimo... ammirare il quadro! La pala del Perugino, o meglio, "La Madonna col Bambino e i Santi Giovanni Battista, Ludovico, Francesco, Pietro, Paolo e Giacomo maggiore" ritorna al suo antico splendore dopo un accurato lavoro di restauro; come si giunge nella Sala del Trono, non si può far altro che sedersi e ammirare muti la bellezza sconvolgente che traspare da quest'opera! 

2 - Secondo motivo: avere l'occasione di osservare tante altre opere che altrimenti non sarebbe possibile vedere... mi riferisco a quelle che provengono dalla Pinacoteca di Ancona, ora chiusa per restauri... e agli splendidi Crivelli in mostra!

3 - Terzo motivo: lasciarsi affascinare dalle vicende legate al quadro: di come venne dipinto dal Perugino, di quanti lavori di restauro è stato oggetto, di come non ci si deve fermare solo al fronte, ma guardare anche il retro (e scoprire cosa nasconde) di come la sua storia si sia intrecciata, per un po', con quella di Pasquale Rotondi, negli anni '40 nominato Soprintendente alle Gallerie e alle Opere d'Arte nelle Marche, l'uomo a cui si deve la salvezza di tutto il ricco patrimonio di opere d'arte italiano durante la Seconda Guerra Mondiale (per saperne di più clic qui )...

4 - Quarto motivo: "find the differences" la Pala del Perugino qui presente ha una gemella, posta nella Chiesa di Santa Maria Nuova a Fano... l'impianto dei personaggi è lo stesso, la Madonna seduta su un trono con il Bambino in braccio e tre santi che la fiancheggiano da ogni lato... si ritrovano anche cinque personaggi su sei, sebbene il San Giacomo qui presente e la Maria Maddalena della pala di Fano siano molto molto simili nei tratti somatici! Ed è stata anche la fortuna di quest'opera presente, quella di aver avuto un corrispettivo tanto simile... perchè? Perchè quando si è proceduto con il restauro, si è potuto avere un confronto in scala 1:1 per ricostruire le parti mancanti, basandosi su quelle rappresentate nella seconda pala, in un migliore stato conservativo.

5 - Quinto motivo: vogliamo toccare un tasto un po' venale? Tocchiamolo! L'ingresso a questa mostra costa 4 euro... davvero una somma irrisoria per poter ammirare tutto questo concentrato di arte e bellezza! E con un solo euro in più... si può acquistare un biglietto combinato che consente pure l'accesso alla Rocca Roveresca e alla mostra "Lacrime di Smalto"! Cosa volere di più? 

Quindi... affrettatevi, che c'è rimasto meno di un mese di tempo! 




lunedì 15 settembre 2014

La Sinagoga di Ancona

Ieri, 14 settembre, in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica, ho avuto modo di visitare la Sinagoga di Ancona; non è la prima volta in cui metto piede nell'edificio, ma ho sempre piacere di tornarci e di visitarlo!
Il tema di quest'edizione era "Donna Sapiens - La figura femminile nell'ebraismo", che è stato al centro di un convegno alla Mole Vanvitelliana.
L'edificio di via Astagno, ad Ancona, ospita, su due piani differenti, le due sinagoghe, quella di rito levantino (al piano superiore) e quella di rito italiano (al piano inferiore).
Sinagoga rito levantino

Sinagoga rito italiano

Sinagoga rito italiano
La presenza ebraica ad Ancona è documentata fin da prima dell'anno Mille, certamente facilitata dalla presenza di un importante porto che aveva costanti scambi commerciali con l'Oriente. Nel 1555 venne istituito il ghetto di Ancona, ma l'anno successivo passa alla storia anconetana come quello della condanna al rogo dei 25 marrani (ebrei sefarditi costretti ad abbracciare la religione cristiana) che erano però rimasti fedeli al giudaismo. Ciò provocò un boicottaggio internazionale del porto di Ancona per due anni, anche se la comunità rimase comunque numerosa e vitale per tutto il Seicento e il Settecento, tant'è che quella di Ancona era la seconda più numerosa in Italia dopo Roma. 
Questa grandezza è testimoniata anche dal numero di edifici di culto che si sono avvicendati ad Ancona, ben sei, di cui quello di Via Astagno è l'ultimo giunto fino a noi; gli arredi presenti, infatti, provengono dalle precedenti sinagoghe e si avverte come questi fossero originariamente costruiti per edifici ben più grandi di quello che li ospita ora!
Secondo quanto riferito dalla guida di ieri, la comunità ebraica nell'intera Regione Marche ad oggi conta un centinaio di esponenti, dislocati soprattutto tra Ancona, Senigallia, Pesaro e Urbino.
Visitare la sinagoga di Pesaro sarà il prossimo passo...
A presto!
Chiara

domenica 24 agosto 2014

L'anfiteatro romano di Ancona e... risate d'autore!

C'è un luogo ad Ancona di cui si è persa traccia per secoli... spogliato prima, sepolto da strati di terra e di detriti poi, inglobato infine in diverse costruzioni, dell'anfiteatro romano di Ancona si è ricominciato a parlare solo nel 1810, grazie all'intuizione di due studiosi anconetani, l'abate Antonio Leoni e il conte Girolamo Bonarelli, proprietario del palazzo che ne racchiudeva una parte; ma quali sono le origini di questo luogo?

Una breve storia

L'anfiteatro romano di Ancona venne costruito tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C., epoca in cui tutta la città romana gode di un periodo di splendore; è collocato tra i colli Guasco e dei Cappuccini e aveva originariamente una cavea che era in grado di ospitare tra i 7000 e i 10000 spettatori. 

La cavea

Panoramica dell'anfiteatro

I mosaici


Alla fine dello splendore legato all'Impero Romano, l'anfiteatro inizia il suo graduale declino che lo porta all'abbandono e a un successivo utilizzo come cava di materiali da costruzione; le uniche tracce che se ne continuano a trovare nel corso del XIII e XIV secolo sono legate a mappe catastali in cui se ne fa cenno, anche perchè tutta l'urbanistica della zona è comunque condizionata dalla presenza di questa struttura e alcune sue parti sono inglobate negli edifici circostanti. 

L'anfiteatro inglobato negli edifici circostanti
Nel 1810 i due studiosi permettono appunto la riscoperta di questo importante monumento dell'età romana, ma bisognerà attendere prima gli anni '30 del XX secolo e poi la ricostruzione post-sismica del 1972 affinchè l'anfiteatro possa essere recuperato... e destinato ad ospitare di nuovo un pubblico pronto ad emozionarsi e a divertirsi sui suoi spalti!

Risate d'autore

Nell'ambito del cartellone estivo degli eventi del Comune di Ancona, tre appuntamenti sono stati programmati all'interno dell'Anfiteatro Romano di Ancona:



Tre appuntamenti imperdibili nel panorama comico italiano, ma per me uno su tutti spiccava... la presenza degli Oblivion il 22 agosto! Avevo già avuto modo di apprezzarli in uno spettacolo tenutosi due anni fa alla Mole Vanvitelliana di Ancona ("E' la prima volta che recitiamo la scena del Lazzaretto dei Promessi Sposi in un vero Lazzaretto!" dissero quella volta) e quest'anno non me li sono voluta perdere! Avvertiti capo e colleghi fin da giugno che io il 22 agosto sarei stata libera (o comunque fin da quando ho saputo della loro presenza nel cartellone estivo), ho convinto una mia amica a partecipare... e ci credete che è da venerdì sera che non smette di ringraziarmi!?!?? 
Dissacranti, divertenti, con un talento unico, capaci di mischiare sacro e profano senza mai scendere nel volgare, interagendo con il pubblico e facendoci ridere fino alle lacrime... Non so da quant'è che era che non ridevo così tanto di pancia... Geniali nelle loro reinterpretazioni dei grandi della musica italiana e internazionale... cantate voi le canzoni di Gianni Morandi sulla base dei Queen!!! Artisti con anni di gavetta alle spalle... nel corso del loro spettacolo abbiamo avuto modo di apprezzare anche i loro cavalli di battaglia... l'Inferno in sei minuti, Obliviatar per arrivare poi al classicissimo "I promessi sposi in dieci minuti"! 

Questo merita una condivisione del video... anche perchè io e Raffaella, la mia amica, non abbiamo fatto altro che cantarla!!! 


E per finire... a degno coronamento della serata... ci siamo fatte pure le foto con tutti gli attori! Non hanno lesinato in autografi, foto, baci e abbracci! Grazie! 


C'è quindi da auspicarsi il pieno recupero delle strutture dell'Anfiteatro Romano per ospitare tanti altri appuntamenti ed eventi... e per permettere al pubblico di emozionarsi e divertirsi e, perchè no, incuriosirsi e avvicinarsi alla storia e ai monumenti di Ancona!

Consiglio infine di sbirciare ogni tanto anche il sito ufficiale degli Oblivion... se ripassano nei paraggi... non me li voglio perdere!
www.oblivion.it 





mercoledì 23 luglio 2014

Ancona by night

Come vi accennavo nello scorso post, una delle visite guidate che io e le altre guide proponiamo è appunto "Ancona by night"; giovedì ho fatto la mia prima esperienza di questo tipo, ho avuto 21 persone più due bambini... direi che è stato un successo! Ma come si sviluppa il giro?
Lascio giusto qualche foto fatta in occasione di uno dei nostri sopralluoghi...
Con la sera la città acquista un'atmosfera magica....
La partenza è dalla Cattedrale di San Ciriaco... con una breve spiegazione sulla storia della città e sulla sua chiesa più importante... comincia poi la discesa per le vie della città... d'obbligo, o quasi, fermarsi in piazza Stracca per ammirare il Palazzo degli Anziani, storica sede del potere comunale ad Ancona, voluto, secondo la tradizione dall'imperatrice Galla Placidia.

Quasi di fronte, su quella piazza che una volta veniva chiamata "Piazza della Farina" perchè vi si tenevano i commerci di grano e cereali, sta la Chiesa del Gesù, un'opera in cui il Vanvitelli ha mostrato il suo ingegno nel superare il dislivello tra la piazza e l'ingresso della chiesa utilizzando due rampe di scale che si sposano elegantemente con la facciata a semiellisse che realizza!

Proseguendo nella discesa, spostandoci da Piazza del Plebiscito (meglio conosciuta come "Piazza del Papa") e muovendoci in via della Catena, arriviamo sul retro della Chiesa di Santa Maria della Piazza... cosa dire di questa chiesa? Se il Duomo è uno dei più begli esempi di architettura romanica nel centro Italia... anche questa non scherza! Metteteci poi tutto un fiorire di leggende e tradizioni che vedono coinvolti pure i templari... e il fascino è assicurato!

Il giro è quasi terminato... doverosa è una sosta davanti la Loggia dei Mercanti, attualmente sede della Camera di Commercio di Ancona, con le particolari statue che raffigurano le quattro virtù del mercante: la Speranza con un'ancora, la Fortezza con una colonna, la Giustizia con una bilancia e la Carità che offre se stessa a dei piccoli putti. In mezzo, il Cavaliere Armato, simbolo di Ancona.

La tappa finale è rappresentata dal Teatro delle Muse, opera realizzata nel 1827 dall'architetto Pietro Ghinelli e, in seguito ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale (ma soprattutto dall'opera di spoglio degli interni durante quei terribili giorni e il degrado successivo), rimasto chiuso per quasi 60 anni! Finalmente, dal 2002, la città può di nuovo far sfoggio di un teatro così importante e ogni anni decine di spettacoli vengono messi in scena!


Questo è, in breve, il giro che proponiamo ai turisti... e finora è stato davvero molto apprezzato!
Vi aspettiamo! L'appuntamento è ogni giovedì, fino a settembre, dopo cena! Ore 21.30 davanti il Duomo di San Ciriaco! 
Chiara

Per prenotazioni 
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